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Depressione post parto: fattori che ne contribuiscono lo sviluppo e conseguenze

Da ricerche epidemiologiche sappiamo che la depressione post parto nei paesi occidentali colpisce il 10-15% delle mamme. In genere si sviluppa entro 3 mesi dal parto ma può farlo anche dopo 6-8 mesi. Non è legata all’ ordine delle nascite cioè una mamma al secondo parto potrebbe sviluppare la depressione post parto pur non avendola avuta dopo il primo parto.

Rispetto la depressione maggiore si manifesta in un periodo di tempo specifico dopo il parto, dura di più e i sintomi seppur simili a quelli della depressione maggiore sono più disabilitanti.

La depressione post parto è poi diversa dal baby blues. Per baby blues si intende quel periodo legato ai cambiamenti ormonali che avvengono dopo il parto e che va dai 3-4 giorni dal parto in cui la mamma si sente triste, irritabile, tendente al pianto. Avviene nel 70-80% delle mamme e si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni.

Ed è diversa anche dalla psicosi post parto che colpisce una donna su mille, insorge entro sei settimane dal parto e è caratterizzata da significativo distacco dalla realtà (deliri e allucinazioni) e alterazioni gravi dell’umore e del comportamento.

Poiché per fare diagnosi di depressione devono essere soddisfatti alcuni criteri circa i sintomi e i tempi in cui si manifestano, serve il giudizio di uno specialista. Alcuni sintomi caratteristi dello stato depressivo sono: umore basso, perdita di interesse per attività che prima lo suscitavano, difficoltà di concentrazione, sensi di colpa, pensieri negativi su di sé, cambiamenti nell’ appetito, nel sonno e nell’attività psicomotoria (aumento o diminuzione), riduzione dell’ energia, aumento della stanchezza, pensieri negativi fino a pensieri di morte. Altri sintomi possono essere l’irritabilità, la facilità al pianto, diminuzione del desiderio sessuale, perdita del sorriso, problemi psicosomatici come difficoltà di digestione, mal di testa, ecc., ansia preoccupazioni, tendenza a pensare al peggio. Pensieri relativi al suicidio indicano grande e grave sofferenza per cui la persona non dovrebbe mai essere lasciata sola e seguita da figure competenti.

Quali sono le possibili cause della depressione?

  • cause biologiche: nelle persone depresse sono stati registrati cambiamenti della regolazione di sostanze come la serotonina e noradrenalina ma anche di alcuni ormoni e del sistema immunitario
  • cause genetiche: parenti di primo grado di una persona depressa ricevono geneticamente una predisposizione a sviluppare depressione
  • cause psicosociali: caratteristiche personali come l’avere una bassa autostima, un atteggiamento negativo e di sfiducia verso se stessi e le proprie capacità favoriscono lo sviluppo della depressione. Così come sono fattori di rischio cambiamenti di salute (malattie proprie o delle persone vicine), cambiamenti lavorativi (licenziamenti, promozioni, proprie o del partner, perdite di denaro) e cambiamenti familiari (divorzio, morte di un parente o un animale , traslochi, nuove nascite, ecc.).

Mentre i fattori che contribuiscono allo sviluppo della depressione post parto posso essere:

  • fattori che riguardano la famiglia e l’ambiente socio-culturale di appartenenza: predisposizione genetica, infanzia difficile, abusi, status socio-economico basso, mancanza di sostegno sociale, sostegnofamiliare e del partner, eccessivo carico di lavoro
  • fattori che riguardano gravidanza e il rapporto con il bambino: se la gravidanza è stata voluta o meno, andamento della gravidanza, nascita prematura, problemi di salute del bambino, aspettative disattese circa sesso e personalità del bambino
  • fattori che riguardano la personalità della mamma: non accettazione del cambio di ruolo da lavoratrice a casalinga, personalità rigida, con necessità di controllo e ordine, disillusione circa false idee trasmesse culturalmente dalla società es. bisogna essere felici di essere mamme (ma anche le mamme provano tristezza), essere mamma è bello (ma è anche difficile e frustrante), ecc.

Le conseguenze della depressione post parto possono riversarsi non solo sulla mamma ma anche sulla sua relazione mamma-bambino e sulla relazione mamma-partner.

Nel primo caso la mamma fatica a prendersi cura del bambino non favorendone un adeguato sviluppo cognitivo, emotivo e sociale. Nel secondo la mamma non riesce a partecipare alla relazione col partner in modo equilibrato, anzi tende a percepirne le mancanze rispetto le necessità crescenti all’interno del nucleo familiare con conseguenti litigi.

Per quanto riguarda le possibili terapie ogni caso deve essere adeguatamente valutato dallo specialista. In linea generale per depressioni di lieve e moderata intensità si può seguire un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale  che nelle forme più gravi viene associata alla farmacoterapia. Infatti la psicoterapia cognitiva comportamentale è risultata efficace nel trattamento della depressione post parto.

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