EMDR: dare un senso con l’EMDR
Quando ci feriamo le piastrine si mettono all’opera per far sì che il sangue coaguli e il taglio diventi ferita, ferita che coi giorni si trasforma fino a scomparire. Il nostro corpo è programmato per andare nella direzione dello star bene. Il corpo ha un naturale istinto di guarigione.
La nostra mente non è da meno. Anche in lei c’è un naturale processo di elaborazione dei dati che le consente di digerire anche informazioni indigeste, forti, angoscianti, paurose e di cui farebbe volentieri a meno. Possono però accadere eventi particolarmente traumatici o stressanti che bloccano questo naturale processo di elaborazione. L’EMDR aiuta a farlo ripartire.
Quando un ricordo traumatico non viene elaborato si può rimanere prigionieri di alcuni suoi elementi che continuano a rimbalzare nella mente e nel corpo alla ricerca di un senso: perché mi da fastidio questo odore? Perché non sopporto quella vista? Perché devo obbedire a questa regola?
In un qualche dove nella mente esiste la risposta ma è isolato rispetto la parte consapevole e razionale della mente perché chiuso in memorie non elaborate. L’EMDR raggiunge le memorie non elaborate e le libera affinché possano arrivare ai centri di elaborazione cognitiva con lo scopo di integrare nella consapevolezza ciò che prima era un non-senso.
L’uomo non è fatto per i non-senso: ogni gesto, ogni esperienza, ogni sogno deve rimandare a un disegno di fondo che alimenta il valore dell’esistenza stessa. Il non-senso da fastidio alla mente naturalmente tesa verso lo star bene ossia l’equilibrio.
Purtroppo nascere umani comporta anche nascere con una quota di dolore che definiremmo ingiusto ma che fa parte della natura dell’uomo e per questo primario. Il solo fatto di esser figli ci espone alla alta probabilità di vivere il lutto dei nostri genitori, il fatto di avere una natura fallibile ci espone alla probabilità di contrarre malattie.
La mente e il corpo sono programmati per affrontare il dolore insito nella natura umana. Ma spesso vivere esperienze così cariche di sofferenza diventa impossibile quando la nostra mente e il nostro corpo hanno accumulato nel tempo blocchi della loro naturale tendenza alla guarigione. L’EMDR permette di tornare indietro e sciogliere quello che è rimasto impigliato e che non fa fluire ciò che viene dopo, riscrive le memorie per dare alla persona le risorse utili ad affrontare la difficoltà del momento.
Recupera un senso da ciò che è passato per concedere la forza di fronteggiare il presente.