Emozioni e pensieri dolorosi: un aiuto per uscirne dall’ Acceptance and Commitment Therapy
Capita che la vita ci ponga di fronte situazioni difficili (es. un lutto, una malattia, un abbandono, un licenziamento, una critica, ecc.) in cui vediamo aumentare lo scarto tra ciò che vorremmo e ciò che invece è. Più tale scarto è ampio, più è il dolore provato.
In generale le situazioni difficili innescano una reazione di lotta o fuga. Nel primo caso si è in preda alla rabbia e emozioni a lei vicine (come la frustrazione, il disprezzo, ecc.) , nel secondo caso si è in preda alla paura e emozioni a lei vicine (come l’incertezza, la preoccupazione, ecc.) .
Se poi ci riteniamo responsabili in qualche misura di quel che stiamo vivendo allora emerge anche il senso di colpa.
In definitiva il magma emotivo che ci investe dopo un evento più o meno traumatico ci trasforma in barche in balia della tempesta e la percezione spesso è quella di chi sta per essere inghiottito dalle onde. Come scrive Russ Harris nel libro Se il mondo ti crolla addosso riprendendo la teoria dell’ACT, questo è il momento in cui occorre fermarsi e osservare come spettatori le emozioni in circolo, defondersi da esse lasciando loro la fluidità di scorrere. Si tratta in definitiva di calare l’ancora e connettersi al momento presente. A questo scopo Harris propone il seguente esercizio:
- premi forte i piedi sul pavimento e raddrizza la colonna vertebrale
- nel far questo fai un respiro lento e profondo
- guardati attorno e nota cinque cose che vedi
- ascolta attentamente e nota cinque cose che senti
- nota dove sei e cosa stai facendo
Questo esercizio richiede qualche secondo e permette di tornare al presente riducendo via via la forza d’urto di pensieri e emozioni dolorose.
Per esempio tutti quei pensieri che implicano un riferimento al non essere abbastanza spesso hanno il potere di spedirci nel mezzo di una cortina psicologica fumosa e destabilizzante (es. non sono abbastanza ricco, non sono abbastanza magro, non sono abbastanza intelligente) e sono correlati da emozioni spiacevoli come l’invidia, la gelosia, il senso di inferiorità, ecc.
Nei momenti in cui pensieri e emozioni dolorose ci assalgono è utile fermarsi, riconoscere e dare un nome alla storia che raccontano e riconnettersi al presente e, poiché le emozioni dolorose a cui occorre dare spazio fanno fisicamente male, è necessario avere un atteggiamento compassionevole verso se stessi.