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Rabbia: una reazione a difesa del benessere psicofisico

Quando qualcosa o qualcuno ci tiene lontani da un bisogno o desiderio e, peggio ancora, ne percepiamo l’intenzionalità ad ostacolarci proviamo rabbia. La rabbia è una reazione di difesa al nostro equilibrio psicofisico.

La rabbia attiva tutto il sistema nervoso per prepararci all’azione: ritmo cardiaco, pressione, respirazione aumentano, i muscoli si tendono, il viso prende colore, il tono della voce si modifica e mentalmente si perde lucidità di giudizio.

Non sempre indirizziamo la rabbia verso la cosa o persona che l’ha suscitata, può accadere che la rivolgiamo verso noi stessi. Esistono varie forme di autolesionismo, queste mirano a procurare dolore fisico che vada nell’immediato ad attenuare, benché solo transitoriamente, quello psichico es. bucarsi, tagliarsi, bruciarsi, ubriacarsi, mangiare oltre la sazietà. Anche altri comportamenti simili alla bulimia come lo shopping compulsivo assumono la medesima funzione: dimensioni in cui rifugiarsi quando la rabbia e il dolore sono percepiti come schiaccianti.

Le donne in particolare tendono a reprimere la rabbia perché già da piccole le si educa a non esprimere comportamenti eccessivamente oppositivi. Culturalmente parlando ci viene trasmessa l’idea che la donna deve essere accogliente e materna mentre una donna arrabbiata è quasi contro natura. Purtroppo la rabbia inespressa trova comunque modo di sussistere assumendo varie forme: disturbi alimentari, dipendenze, autolesionismo, malattie psicosomatiche, depressione.

La rabbia non è né buona né cattiva e contrariamente a quello che ci hanno insegnato da piccoli non è un’emozione distruttiva e necessariamente foriera di violenza. Sono i modi disfunzionali in cui la si esprime, come ad esempio un comportamento aggressivo, a farcela percepire negativamente. La rabbia in realtà veicola importanti informazioni circa quello che ci sta accadendo: qualcosa o qualcuno sta valicando limiti psicofisici per noi vitali? Cosa è importante per noi? Cosa cerchiamo di evitare?

E’ quindi importante capire la propria rabbia per poterla affrontare senza esserne schiacciati.

In questa ottica di lavoro la mindfulness consente il distacco utile ad osservare, senza giudicare e senza intervenire, la situazione emotiva che ci travolge quando siamo in collera. Il tempo preso ad osservare getta luce su i nostri bisogni e desideri, sui nostri limiti e sui nostri valori. Le informazioni acquisite ci aiutano a evitare sfoghi di rabbia distruttivi e a prendere decisioni più funzionali al nostro equilibrio psicofisico.

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